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Bozza clima 2040, freno emergenza per assorbimenti naturali Co2
Ancora aperto il tema dei crediti del carbonio extra Ue
Un 'freno di emergenza' per modificare l'obiettivo climatico al 2040 di fronte a carenze degli assorbimenti naturali di CO2. E' la novità contenuta nell'ultima bozza di compromesso sul target 2040 messa a punto dalla presidenza danese dell'Ue, datata 2 novembre, con l'obiettivo di facilitare un accordo politico al Consiglio Ambiente in programma domani. Il testo include la possibilità di "adeguare" l'obiettivo 2040 nel caso in cui le rimozioni naturali del carbonio attraverso foreste e uso del suolo si rivelassero inferiori alle attese. Garantendo, inoltre, che le eventuali "carenze" non siano compensate "da altri settori economici", si legge nel testo visionato dall'ANSA. Una mossa per andare incontro alla Francia che la scorsa settimana ha chiesto l'introduzione di questo 'freno di emergenza' per ridurre di almeno il 3% l'obiettivo di taglio emissioni del 90% di fronte ad assorbimenti naturali "insufficienti". Nucleo centrale del compromesso resta la possibilità di rivedere l'obiettivo del 2040 ogni due anni a seguito di una valutazione da parte della Commissione europea. Aperto invece il nodo del contributo che i crediti internazionali del carbonio - ovvero progetti di rimozione di CO2 extra Ue - avranno nel calcolo delle emissioni: le capitali restano divise tra chi sostiene la proposta della Commissione Ue di consentirne l'uso dal 2036 per una quota del 3% e chi spinge per alzare la quota ad almeno il 5% - come Italia e Francia - anticipandone al 2031 l'entrata in vigore. Anche nell'ultima bozza di compromesso, i riferimenti temporali e percentuali all'utilizzo dei crediti internazionali di carbonio "di qualità" sono tra parentesi quadre, a indicare che la discussione è nelle mani dei ministri.
A.Seabra--PC