I sindacati, 'massiccia adesione a sciopero nazionale Ikea'
I sindacati, 'massiccia adesione a sciopero nazionale Ikea'

I sindacati, 'massiccia adesione a sciopero nazionale Ikea'

Filcams Cgil-Fisascat Cisl-Uiltucs, 'non arretriamo'

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"Massiccia adesione alla giornata di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori Ikea: in centinaia, da tutta Italia, hanno raggiunto Carugate per la manifestazione nazionale davanti alla sede milanese della multinazionale svedese". Così in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs secondo i quali all abse della protesta "c'è l'ennesimo tentativo - respinto da Ikea - di riaprire il dialogo sul rinnovo del Contratto integrativo aziendale, scaduto dal 2019, e di correggere un sistema premiante giudicato inaccettabile. Le organizzazioni sindacali denunciano una deriva unilaterale dell'azienda, un progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro e la mancata tenuta degli impegni storicamente assunti nei confronti dei dipendenti". "Emblematico, agli occhi dei lavoratori -si legge- il recente divieto di accesso alla mensa per i part-time con pausa ridotta: una decisione percepita come ingiustificata e in aperto contrasto con accordi e prassi consolidate da decenni". Secondo Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs inoltre l'azienda assume decisioni unilaterali e solo successivamente informa le organizzazioni sindacali, senza attivare percorsi negoziali di confronto su materie decentrate previste dal Cia, come, per citarne alcuni, organizzazione del lavoro, turni e mansioni. Sul fronte della classificazione professionale, nessuna apertura aziendale è arrivata sul tema delle deroghe ai passaggi al 3° livello e sul riconoscimento degli specialisti impegnati in funzioni progettuali". "Nell'ultimo incontro -sostengono ancora i sindacati-Ikea ha respinto ogni proposta delle organizzazioni sindacali, rifiutando di definire anche elementi economici già condivisi, come le maggiorazioni domenicali e il trattamento della malattia, rinviando la discussione a un confronto giudicato privo di contenuti reali. Una chiusura motivata dal mancato raggiungimento degli obiettivi di budget e da presunte criticità economiche, arrivando a definire il rinnovo del Ccnl della Distribuzione Moderna Organizzata come un "aggravio di costi".

F.Cardoso--PC