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Parisi,fiducia nella scienza è arma contro cambiamento climatico
Il Nobel: 'si è rotta la macchina che produceva certezza'
La fiducia nella scienza è un'arma vincente per comprendere il cambiamento climatico in atto e per trovare soluzioni realistiche, ma si è ormai "rotta la macchina che produceva certezza" e per questo un atteggiamento di fiducia nei confronti della scienza andrebbe ricostruito a partire dai giovani e nelle scuole: lo ha detto oggi a Roma il Nobel Giorgio Parisi, a conclusione del convegno sul clima organizzato dalla Fondazione Roma Sapienza. Sul cambiamento climatico bisognerebbe avere la "capacità di dare una visione integrata della situazione", ma "come comunità scientifica - ha proseguito Parisi - non siamo riusciti a fare quello che volevamo", ossia "non siamo riusciti ad avere una posizione che spiegasse bene che cosa è accaduto". Il grande problema, secondo il Nobel, è che "sta diminuendo la fiducia nella cultura e nella scienza. E' un fenomeno che stiamo vedendo molto bene", ha aggiunto riferendosi anche al fatto che "il ministro della Salute degli Stati Uniti è contrario ai vaccini", ma che "non è nato adesso: è cominciato da tanto tempo. Pensiamo solo che già prima della pandemia di Covid-19 c'era un movimento anti-vax". Per il Nobel non ci sono dubbi che "viviamo in tempi che non sono facili per la cultura e per la scienza" e che "a causa di queste forti tendenze antiscientifiche, il prestigio della scienza sta diminuendo". Parisi ha osservato poi che "non è facile capire l'origine del fenomeno", ma il mondo della scienza deve assumersi le sue responsabilità. Per esempio: "da un lato c'è stata, da parte degli scienziati, l'arroganza di imporre la scienza come verità assoluta e di ostentare sicurezza", mentre "cattivi divulgatori hanno presentato i risultati della scienza come stregonerie", ma "non è solo questo: le cause sono molto più profonde". Il dato di fatto è che "viviamo in un periodo di pessimismo sul futuro: eventi come inquinamento, riscaldamento globale, precariato disoccupazione e guerre hanno intaccato la fiducia nel progresso, molto hanno la percezione che le cose vadano male e temono per le prossime generazioni. Nel pensare al rapporto fra scienza e società ci siamo distratti e ora dobbiamo recuperarlo, coinvolgendo più discipline e facendo un grosso sforzo nella comunicazione", per esempio, "promuovendo l'educazione scientifica ai giovani, a partire dalla scuola materna". Per Parisi è importante "fare in mood che i giovani che escono dalle scuole possano fidarsi della scienza" perché "lottare contro il cambiamento climatico richiede uno sforzo eccezionale da parte di tutti".
R.Veloso--PC