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Mika e Lionel Richie, Umbria jazz chiude con le star
Il festival per le sue due ultime serate attende le loro voci
Umbria jazz ha ancora in serbo due pezzi da novanta per le notti di grande musica a Perugia. Il festival per le sue due ultime serate attende infatti voci straordinarie: quella contemporanea del pop d'autore di Mika e quella storica della black music di Lionel Richie. In attesa di ascoltare venerdì sera il ritorno di Kamasi Washington e il suo sassofono, con le complesse strutture compositive di jazz cosmico e spirituale, l'Arena Santa Giuliana torna quindi ad ospitare sabato il folletto Mika. Una nuova occasione per vivere la musica del songwriter dai temi accattivanti oltre che trascinante performer, nella magia della dimensione festival che l'artista, conosciuto per il suo carisma travolgente, il suo talento eclettico e la capacità di unire melodie pop a sonorità intense e coinvolgenti, predilige per creare un legame diretto e autentico con il pubblico. Poi, domenica, ecco il gran finale con il big più atteso di questa edizione del festival. Quel Lionel Richie, icona vincitrice di Grammy Awards, Oscar e Golden Globe, che ha venduto oltre 125 milioni di dischi in tutto il mondo. Considerato una delle figure più celebrate nella storia della musica, la sua carriera si estende per oltre quattro decenni, con inni indimenticabili come "Hello", "All Night Long", "Say You Say Me", "We Are The World", "Easy" e molti altri. Riconosciuto per la sua straordinaria capacità di intrattenere e connettersi con il pubblico di tutte le generazioni, le esibizioni di Richie sono una vera lezione di nostalgia ed energia. Il pubblico di Umbria jazz lo attende quindi con trepidazione. Insieme a lui, per il set d'apertura, uno spettacolare entertainer come Mitch Woods, cantante e funambolico pianista tra blues e rock & roll. L'Arena Santa Giuliana è il main stage del festival e sta ospitando i concerti in prima serata di maggiore richiamo di pubblico. Oltre 3.500 persone anche giovedì sera ad ascoltare la doppia esibizione con la voce del polistrumentista Jacob Collier, talento multiforme quanto trasversale che ha fatto ballare sul finale tutta l'Arena, e il funky travolgente del re del basso elettrico Marcus Miller. Quello di Umbria Jazz si conferma un cartellone variegato, aperto a suggestioni diverse ed in grado di andare incontro ai gusti di un pubblico, ma con il pilastro portante del jazz. Ed il cartellone dei due storici teatri perugini, Teatro Morlacchi e Teatro Pavone, anche per il finale di festival sarà quindi ancora riservato al jazz per puristi nelle sue diverse declinazioni. Al Morlacchi, dopo i precedenti e suggestivi concerti, sabato alle 17 torna il duo-cult Enrico Rava-Fred Hersch, dove la musica è emozione allo stato puro, mentre domenica toccherà ad un altro duo tromba-pianoforte, quello con Paolo Fresu e il cubano Omar Sosa. È arrivato ora anche il momento del ritorno del Festival al settecentesco Teatro del Pavone di nuovo disponibile dopo un accurato restauro. Umbria Jazz "apre" al più alto livello una nuova stagione di questo spazio. I meno giovani ricorderanno alcuni splendidi concerti del festival al Pavone, come quelli di Sarah Vaughan o Tony Bennett (con João Gilberto ospite molto speciale quanto imprevisto). Ora, quindi, Umbria Jazz ha riservato qua dentro due importanti celebrazioni. La prima in programma sabato alle 21.30 è quella dei cento anni della nascita di Oscar Peterson con un trio con Sullivan Fortner al pianoforte e due storici componenti del trio di Peterson, John Clayton e Jeff Hamilton. Il secondo omaggio, domenica e sempre alle 21.30, è quello ad un monumento del contrabbasso moderno, Ray Brown. Anche qui ci sarà un trio con Christian McBride al basso più Benny Green al pianoforte e Greg Hutchinson alla batteria, entrambi abituali componenti del trio di Brown.
E.Raimundo--PC