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Da Stone fino a Scorsese e Bellucci e come set la Mole
A Torino 'Piano sequenza', mostra foto Ghilardi All Star
(di Francesco Gallo) Nessun effetto speciale, tutto vero. Veri Kasia Smutniak e Domenico Procacci appesi a una corda in cima alla Mole Antonelliana, vero l'impacciato Martin Scorsese di fronte a una lettera originale di Méliès, vera Greta Scarano nei panni di Mary Poppins a 167 metri d'altezza e vero, infine, un invecchiato Malcom McDowell con cappotto nero e bastone, con dietro i suoi Drudi rimasti invece giovani. Queste solo alcune delle splendide foto firmate Riccardo Ghirardi che si vedranno da domani a 'Piano sequenza', mostra curata da Domenico De Gaetano, ospitata a Torino da Gallerie d'Italia a Piazza San Carlo fino al 1 marzo 2026. Una vernice realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e che arriva in occasione del 25° anniversario del Museo all'interno della Mole Antonelliana che diventa set fotografico dove attori e registi (da Monica Bellucci a Tim Burton fino a Sharon Stone) abitano gli spazi del museo - anche quelli normalmente inaccessibili - "come un lungo piano sequenza" dove architettura, collezione museale, memoria e personaggi del cinema si mescolano. "Mi sono ispirato a 'Una notte al museo' immaginando che questi grandi personaggi prendessero vita durante la notte", dice all'ANSA Riccardo Ghilardi che dal 2011 fa parte del team di ritrattisti dell'agenzia Contour by Getty Images di New York. Gli artisti fotografati in ordine alfabetico tranne i già citati sono: Mathieu Amalric, Artem, Bérénice Bejo, Barbara Bouchet, Tim Burton, Massimiliano Caiazzo, Damien Chazelle, Matilda De Angelis, Tonino De Bernardi, Willem Defoe, Silvia D'Amico, Xavier Dolan, Rupert Everett, Asghar Farhadi, Isabella Ferrari, Alessandro Gassmann, Giancarlo Giannini, Peter Greenaway, Michel Hazanavicius, Ron Howard, Pablo Larraín, Luca Marinelli, Giovanna Mezzogiorno, Paola Minaccioni, Terry Notary, Ruben Östlund, Barbara Ronchi, Rosa Diletta Rossi, Zoe Saldana, Greta Scarano, Paul Schrader, Kasia Smutniak, Kevin Spacey, Vince Vaughn e Carlo Verdone. Giovanna Mezzogiorno nel progetto veste i panni di Maria Adriana Prolo, fondatrice del Museo Nazionale del Cinema, e presta la sua voce e la sua presenza come narratrice al bel documentario di backstage 'Piano sequenza, La Mole' di Cristian Berna e Rocco Giurato, che sarà proiettato parzialmente all'interno della mostra per poi approdare integrale su RayPlay nel 2026. L'intero progetto fotografico e narrativo è raccolto ne "Il tempio del cinema", edito da Allemandi e curato da Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema. "La disponibilità dei talent in questo progetto durato tre anni è stata meravigliosa, far venire a Torino Dafoe che stava girando a Vienna, per fargli interpretare Fredersen di 'Metropolis', non è stato certo facile e vedere un mostro sacro come Scorsese emozionarsi come un ragazzino o Sharon Stone indossare l'abito di Ingrid Bergman di 'Matter of Time' è stata una cosa da piangere", continua Ghilardi. "Gli scatti che sicuramente affascinano di più lo spettatore sono quelli sospesi, chiamiamoli 'sospesi' perché sono fuori la Mole - dice infine Rocco Giurato coregista di 'Piano sequenza, La Mole' - , però da amante del cinema, quello che mi ha fatto venire veramente la pelle d'oca è stato Dafoe che, dopo aver superato la claustrofobia , si è fermato davanti uno dei tanti oblò della cupola, ha alitato sul vetro e poi ha pulito con la mano: era entrato in trance recitativa, davvero un momento stupendo".
X.Matos--PC
