-
Mondiali: Trump 'da bambino vidi Pelè giocare, uno dei migliori'
-
Mondiali: Trump riceve il premio Fifa per la pace da Infantino
-
Premiato con 1 milione il progetto europeo su nuova astronomia
-
Mondiali:Infantino 'evento unico, come 104 Superbowl in un mese'
-
Borsa: Milano chiude fiacca, giù Mediobanca e Mps
-
Il prezzo del gas chiude in rialzo a 27,27 euro
-
Fotovoltaico al posto dell'amianto su 200 tetti industriali
-
Mondiali: Trump 'il calcio sport grandioso, arriva negli Usa'
-
F1: fratelli Leclerc in pista, Charles 'lo sognavamo da bambini'
-
Alessandro Siani debutta con il nuovo show Fake News
-
Mondiali: Trump arrivato al Kennedy Center per il sorteggio
-
Vanoli 'inizia un mese importante, sta a noi trascinare tifosi'
-
Molaro, velo da sposa con 1000 proiettili contro la guerra
-
Monitorare gli alimenti con sensori da smaltire nell'umido
-
Milano-Cortina, Ralph Lauren disegna le divise del team Usa
-
Borsa: l'Europa stabile dopo l'inflazione Usa
-
Weaver, 'in Avatar molte emergenze del nostro mondo'
-
I sindacati, 'massiccia adesione a sciopero nazionale Ikea'
-
Tarantino spara a zero su Paul Dano e Owen Wilson
-
Borsa: l'Europa positiva dopo Wall Street, Milano +0,2%
-
Un'IA al servizio della scienza, può aggregare dati da più fonti
-
Una Battaglia Dietro l'Altra e Marty Supreme nella top 10 di Afi
-
La Grazia di Sorrentino esce negli Usa, applausi dalla critica
-
Its Academy consacra 16 giovani artigiani del costume
-
Tornatore, 'il biopic su Cucinelli? Impossibile dirgli di no'
-
Afraa Al-Noaimi dal Qatar alla Prima della Scala
-
'Usa, l'Europa prenda il controllo della Nato entro 2027'
-
Fedriga, iniziati colloqui tra Fincantieri e Comune Monfalcone
-
Antartide, al via la missione scientifica della nave Laura Bassi
-
Maculopatia senile, positivi i primi dati sulla terapia genica
-
Niente rc auto per auto storiche, basta polizza 'statica'
-
Grigory Sokolov torna al Lingotto con Beethoven e Brahms
-
Borsa: l'Europa in attesa dei dati Usa, spread a 69,7 punti
-
Celentano, primo remix ufficiale brano L'Emozione Non Ha Voce
-
Mal di testa cronico, nuovo farmaco dimezza gli attacchi
-
Influenza per quasi 600mila in 7 giorni, in tutto 3,3 milioni
-
L'inquinamento da plastica aggravato dal riscaldamento globale
-
Netflix vince su Paramount, trattative esclusive per Warner Bros
-
Ciak per 'Ritorno a Buenos Aires' nuovo film di Marco Bechis
-
Milano Cortina ora è anche una canzone con Il Pagante
-
Amiloidosi cardiaca, nasce il primo registro nazionale
-
Putin omaggia Gandhi,'sosteneva principi che la Russia difende'
-
Laghat, storia vera di cavalli, redenzione e coming of age
-
Scelti i 4 progetti finalisti Biennale College - Cinema 2025-26
-
Giorgia in tour a Bologna tra grandi successi e nuovo album
-
Milano Cortina, breve colloquio Coventry-Meloni
-
Pnrr: C.Conti, ok 32 target primo semestre, accelera spesa
-
Sulla Rai la leggenda Pininfarina, la storia di un mito
-
Lady Macbeth conquista gli under 30 alla Scala
-
'Italia leader nel riciclo ma manca strategia industriale'
Dardenne, raccontiamo le donne fragili di una casa famiglia
Registi a Roma per Giovani madri, preoccupa il futuro del cinema
(di Francesco Gallo) 'Giovani madri' dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne è un piccolo miracolo: come avranno fatto mai questi due registi uomini ad entrare così dentro la maternità, l'essere madre? Questa la prima considerazione da fare su questo film, già in concorso alla 78/ma edizione del Festival di Cannes (dove ha vinto il premio per la sceneggiatura), e dal 20 novembre in sala distribuito da Bim e Lucky Red. In questa storia i due fratelli belgi ci portano con grande naturalezza in un vero centro di accoglienza per giovani madri ad incontrare le storie autentiche di Jessica, Perla, Julie, Naïma e Ariane (interpretate dalle bravissime Babette Verbeek, Elsa Houben, Janaina Halloy Fokan, Lucie Laruelle e Samia Hilmi) che in questa struttura devono decidere in poco tempo il loro destino e quello dei figli. "Siamo rimasti assolutamente sconvolti, meravigliati e affascinati dalla percezione di vita che si respirava all'interno di questa casa famiglia piena di donne: educatrici, direttrice e psicologa. Qui queste giovani imparano i gesti per accudire il figlio e poi decidere se tenere il bambino o darlo in affidamento o in adozione, ma devono imparare anche a essere sé stesse, a reinserirsi nella vita perché spesso si tratta di donne che hanno interrotto gli studi e che non hanno un lavoro, donne di grande fragilità". Troviamo infatti nel film fidanzati in fuga di fronte alla maternità; madri che preferiscono affidare il figlio per farlo vivere nel benessere: in questo caso l'ultimo sguardo di una madre a un figlio che non vedrà mai più è straziante. Ma la scena più drammatica del film è il primo incontro di una donna adottata con la madre biologica: la prima bussa alla porta, apre un'anziana signora, si guardano a lungo e poi tra loro succede qualcosa, una magia: si abbracciano a lungo e piangono. "Spesso queste giovani donne vogliono diventare madri per dare valore alla propria esistenza, emanciparsi o uscire da un contesto familiare che spesso è fatto di violenza. Tutte quelle che abbiamo incontrato provengono da un ambiente molto povero e nel loro desiderio di diventare madri spesso c'è una voglia di riscatto per qualcosa che è accaduto alla madre o alla nonna". Dai registi belgi anche preoccupazione per il futuro del cinema: "Occorre un vero e proprio programma di formazione e i ragazzi poi non dovrebbero stare tanto tempo davanti allo schermo del computer o dello smartphone, ma andare invece al cinema, scoprire il piacere che dà l'esperienza collettiva di vedere un film in sala. Purtroppo a volte abbiamo a che fare con governi fatti di ministri che magari non amano il cinema e preferiscono i videogiochi, siamo purtroppo diretti da governanti che non sembrano più avere neanche il piacere di leggere un libro, figuriamoci andare al cinema o a teatro, ma dobbiamo comunque sopportarli. Bisogna insomma chiedere di programmare nelle scuole un corso di cinema come ci sono corsi di scienze e biologia". Proprio su questo racconta un aneddoto divertente Luc Dardenne: "Durante una proiezione in un carcere di Lione sono stato avvicinato da un detenuto, un camionista colpevole di uno spaventoso incidente colposo, che mi ha detto: lo sa una cosa, il carcere mi ha fatto scoprire il cinema. Mi dovevano rinchiudere per fare questo miracolo".
M.A.Vaz--PC
