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Il cinema di Wes Anderson si racconta al Design Museum di Londra
Mostra inedita, da esordi a memorabilia di Grand Budapest Hotel
Apre i battenti questa settimana al Design Museum di Londra la prima mostra dedicata integralmente al cinema di Wes Anderson, regista americano 56enne capace di polarizzare come pochi altri la critica nell'ultimo trentennio con la sua cifra stilistica e un codice estetico del tutto distintivo. La retrospettiva - presentata oggi in anteprima ai media e che resterà aperta al pubblico dal 21 novembre 2025 al 26 luglio 2026 - è arricchita da costumi e oggetti di scena messi a disposizione dallo stesso cineasta texano: il quale ha dischiuso i suoi archivi personali per la prima volta. Si tratta di un'iniziativa che passa in rassegna l'evoluzione dei film (e dei cortometraggi) firmati da Anderson dall'esordio di 'Un colpo da dilettanti' (Bottle Rocket) al recentissimo 'La trama fenicia' (presentato all'ultimo Festival di Cannes); passando per il rutilante 'Grand Budapest Hotel' del 2014. E senza dimenticare i corti di una carriera approdata al primo Oscar, nel 2024, proprio per il miglior cortometraggio con 'La meravigliosa storia di Henry Sugar', uno dei quattro tratti nel 2023 da altrettanti racconti di Roald Dahl. Fra i 700 oggetti di scena in esposizione - a illustrare la minuziosa cura artigianale del regista - spicca il monumentale modello rosa confetto utilizzato per riprodurre la facciata del Grand Budapest Hotel. Non mancano inoltre i distributori automatici di 'Asteroid City', la pelliccia di Fendi indossata da Gwyneth Paltrow nei panni di Margot Tenenbaum in 'I Tenenbaum' (The Royal Tenenbaums), né il ritratto pseudo rinascimentale ereditato a sorpresa da Gustave H, il personaggio di 'Grand Budapest Hotel' interpretato da Ralph Fiennes: opera in realtà dipinta da Michael Taylor, celebre artista britannico contemporaneo, e commissionata ad hoc da Wes Anderson per il film.
E.Raimundo--PC
