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Castellitto, 'folgorato dalla scrittura di Margaret'
'L'attore è come un clochard. Per il cinema momento delicato'
"Sono passato dietro alla macchina da presa perché Margaret ha scritto quei libri, sono stato folgorato da questa scrittura pieni di immagini". Così Sergio Castellitto durante l'incontro con i media al Tff dove presenta in anteprima mondiale Zorro da lui diretto e interpretato. Il film riprende le riprese dell'omonimo spettacolo teatrale scritto nel 2004 dalla moglie Margaret Mazzantini. "I libri di Margaret sono come delle terre in cui scavi e dissotterri le immagini nascoste dietro alle parole" ha detto Castellitto che ha ricevuto la Stella della Mole, riconoscimento che il Museo del Cinema attribuisce a chi si è distinto nel mondo cinematografico. "È un premio bellissimo, non come altri che sono cafoni. È anche pericoloso con tutte quelle punte, bisogna trovargli un imballaggio giusto" ha commentato. Su Zorro Castellitto ha osservato: "Non c'è una grande differenza tra artista e clochard, tra attore e clochard. L'attore è un viandante, che si aggira fra le province, c'è un senso di inadeguatezza che trova un senso di risalto quando si alza il sipario e poi quando si chiude rifà la valigia e riparte. È venuto fuori il racconto di una doppia solitudine, quella dell'artista e quella del personaggio. Zorro per me è un principe, un eroe". Castellitto è tornato sul suo legame con Torino ("città unica") e sul Tff. "È sempre stato un festival emotivo, necessario, prezioso, ma negli ultimi due anni, grazie al lavoro di Giulio Base e del presidente del Museo del Cinema Enzo Ghigo, è diventato un polo molto significativo in un momento in cui il cinema è in profonda crisi. Quando si va ai festival si fanno le foto e i tappeti rossi, ma per il cinema questo è un momento molto delicato e non va dimenticato".
C.Cassis--PC