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Gemelli,rimosso tumore di 5 cm con intervento mininvasivo hitech
Paziente di 40 anni, con robot da Vinci e microscopio chirurgico
Un eccezionale intervento chirurgico ha restituito la voglia di vivere ad un paziente di 40 anni portatore di un tumore raro, detto schwannoma sacrale. Mario non viveva più per i dolori lancianti all'addome. Dopo una serie di indagini (per la diagnosi sono passati due anni), la risonanza magnetica ha evidenziato la presenza di una voluminosa massa (5 cm) a livello sacrale, che ha portato alla diagnosi. L'intervento pionieristico, con un approccio mini-invasivo combinato grazie al robot da Vinci e al microscopio chirurgico, è stato effettuato al Gemelli dalle équipe di Fabio Pacelli, Direttore UOC di chirurgia del Peritoneo e del Retroperitoneo e Alessio Albanese, Direttore UOC Neurochirurgia Vascolare. Lo schwannoma è un tumore che origina dalle cellule di Schwann la cui funzione è quella di rivestire di guaina isolante le terminazioni (assoni) dei neuroni. Sono tumori rari che originano più di frequente a livello del nervo acustico; la localizzazione sacrale è considerata ultra-rara, con poche decine di casi descritti in letteratura. Nel caso di Mario, il tumore benigno originava da una radice nervosa sacrale. La soluzione di un problema del genere è solo di pertinenza chirurgica. Ma in questo caso si trattava di intervenire in una zona difficile da raggiungere e su una struttura delicata come un nervo, circondata da una serie di organi (vescica, retto, grossi vasi). Una lesione a questo livello avrebbe potuto comportare una serie di gravi conseguenze per Mario (incontinenza irreversibile, lesioni al retto o alla vescica, emorragia). Gli esperti hanno eseguito l'intervento in tandem, avvalendosi del robot chirurgico, manovrato da Pacelli, per 'spianare' la strada al delicato intervento neurochirurgico di rimozione dello schwannoma, eseguito attraverso una piccola incisione cutanea, utilizzando il microscopio chirurgico e la neurostimolazione intra-operatoria per individuare e mettere in protezione la radice nervosa sacrale dalla quale originava il tumore. Il trauma chirurgico per il paziente è stato minimo e la ripresa rapidissima: una degenza di appena due giorni, poi a casa, con una piccola cicatrice, nessun dolore post-operatorio, né deficit neurologici.
O.Gaspar--PC